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Otoplastica

Cos'è l'otoplastica, la chirurgia dell'orecchio
Gli interventi di otoplastica a Bari eseguiti dal Chirurgo plastico Dott. Francesco Sisto consistono nella correzione di orecchie a sventola o prominenti nella rimodellazione delle cartilagini.
Maggiori Info: Otoplastica
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L'obiettivo della chirurgia estetica dell'orecchio
Il problema delle orecchie a sventola o prominenti coinvolge spesso l'individuo fin dalle prime fasi della socializzazione, poiché è un difetto fisico che spesso viene evidenziato dagli altri e può causare disturbi psicologici alla persona. L'otoplastica, dunque, rappresenta la soluzione definitiva al problema delle orecchie sporgenti, donando al volto del paziente un'armonia totalmente migliorata. Attenzione però, perché l'intervento di otoplastica non serve a ridurre la grandezza dei padiglioni, bensì eliminare solo la sporgenza e renderli meno evidenti nella proiezione. -
Per chi è indicata l'otoplastica
L'intervento di otoplastica non è indispensabile da un punto di vista funzionale, ma ha una forte rilevanza sul piano psicologico, in quanto le orecchie a sventola possono creare imbarazzo, già da bambino, e condizionare sicurezza e autostima e diventare un problema personale. -
Come si svolge l'intervento di otoplastica
L'esame clinico e fotografico consentirà al chirurgo di avere una situazione chiara su eventuali malformazioni della mandibola del paziente e avere già una proiezione sullo stato di deformazione dell'orecchio. L'intervento di otoplastica viene eseguito in anestesia locale. L'operazione onsiste nell'effettuare un'incisione dietro le orecchie e successivamente si prosegue con la rimozione di una piccola losanga di cute nel posteriore del padiglione auricolare, in modo che la cartilagine risulta più esposta e può essere rimodellata. Infine, si procede con il ripristino dell'antelice e la correzione della conca. Attraverso delle incisioni dietro alle orecchie la cartilagine viene esposta e viene rimodellata. I punti di sutura vengono tolti dopo c.ca 10- 14 giorni dall'intervento. Una medicazione compressiva viene tenuta per alcuni giorni dopo l'intervento e poi sarà necessario indossare una fascia elastica per altri 15 giorni c.ca giorno e notte, segue la ripresa di tutte le normali attività. -
Le orecchie a sventola
Le cosiddette orecchie a sventola (o sporgenti) sono considerate, al pari per esempio del naso aquilino o del mento sporgente, delle caratteristiche anatomiche ereditarie, in quanto è più comune riscontrarle tra membri della stessa famiglia. Negli individui con orecchie normali, l'angolo tra padiglione auricolare e processo mastoideo dell'osso temporale misura tra i 20 e i 30 gradi; nelle persone con orecchie a sventola, tale angolo supera i 30-35 gradi. Le orecchie a sventola sono reputate solo ed esclusivamente un difetto estetico, poiché non alterano le capacità uditive di una persona. -
Sviluppo delle orecchie
I padiglioni auricolari sono tra le prime strutture anatomiche del corpo a raggiungere, già in giovane età, la dimensione finale: al quinto anno di vita, infatti, il loro sviluppo può considerarsi ultimato. In questo arco di tempo, si forma il definitivo tessuto cartilagineo. -
Quando si esegue
Negli adulti, l'otoplastica è un intervento chirurgico richiesto soprattutto da coloro che, presentando delle orecchie a sventola, sproporzionate o malformate, si sentono a disagio o in imbarazzo. Tuttavia, non è escluso che l'intervento possa essere richiesto anche per risolvere alcuni problemi di natura pratica, come per esempio il dolore alle orecchie troppo sporgenti, provocato da un casco per moto. Negli individui più giovani, invece, sono di solito i genitori a sollecitare l'intervento, in quanto avvertono un malessere celato del figlio, dovuto alle prese in giro dei compagni di scuola o dei coetanei. L'età minima, per realizzare l'operazione sui bambini, coincide col momento in cui cessa lo sviluppo delle orecchie e della cartilagine auricolare, quindi attorno ai 5 anni. Intervenire prima con un'otoplastica potrebbe essere inutile e, in alcuni casi, provocare una crescita anomala degli orecchi. -
Preparazione
Prima di procedere con l'intervento di otoplastica, il medico sottopone il paziente a diversi controlli ed esami, per accertarsi che non vi siano controindicazione all'operazione. Si comincia con una valutazione dello stato di salute attuale associata ad un'inchiesta sulla storia clinica, ovvero:
Di quali malattie si è sofferto in passato?
Si è mai sofferto di problemi all'udito e infezioni all'orecchio?
Si stanno assumendo farmaci?
Ci si è sottoposti ad altri interventi chirurgici in passato? Se sì, l'anestesia ha provocato disturbi?
Se il profilo che emerge dalle risposte è positivo, è difficile che insorgano complicazioni post-operatorie; viceversa, in alcune circostanze, l'intervento potrebbe risultare addirittura controindicato. Si prosegue con un esame fisico, in cui si analizza la forma, la posizione e le dimensioni delle orecchie. In base all'anatomia del padiglione auricolare, il chirurgo pianificherà la procedura operativa più appropriata. Si termina con una discussione sui motivi che spingono il paziente a richiedere l'intervento e sulle sue aspettative a riguardo. Sebbene non interessino propriamente la salute, sono importanti anche tali aspetti, in quanto servono al medico per capire le esigenze del paziente. -
Recupero post-operatorio
Durante le prime 48 ore successive all'otoplastica, è bene rimanere a completo riposo. Trascorso quest'arco di tempo, si può tornare gradualmente alle classiche attività quotidiane, evitando sforzi eccessivi e tutte quelle situazioni potenzialmente rischiose. Negli individui più giovani, invece, sono di solito i genitori a sollecitare l'intervento, in quanto avvertono un malessere celato del figlio, dovuto alle prese in giro dei compagni di scuola o dei coetanei. L'età minima, per realizzare l'operazione sui bambini, coincide col momento in cui cessa lo sviluppo delle orecchie e della cartilagine auricolare, quindi attorno ai 5 anni. Intervenire prima con un'otoplastica potrebbe essere inutile e, in alcuni casi, provocare una crescita anomala degli orecchi. -
Il bendaggio
Il bendaggio protettivo, applicato al termine dell'otoplastica con incisione, deve essere mantenuto per qualche giorno, in genere non più di una settimana. Dopodiché, l'unica protezione consigliata è una fascia delicata, da applicare attorno alla testa, per 3-6 settimane, allo scopo di proteggere le orecchie durante la notte. Se è possibile, in questo spazio di tempo sarebbe meglio dormire con la testa sollevata o, quanto meno, senza appoggiarsi su un lato. Senza questa precauzione, si corre il rischio di traumatizzare le orecchie, riaprendo le incisioni e rallentando la guarigione. -
Igiene
Il turbante aiuta a mantenere isolata la zona operata da possibili infezioni batteriche e virali. Si consiglia di non lavare i capelli, almeno fino a quando non si è tolto il bendaggio: infatti, fintanto che l'incisione non si è ancora rimarginata del tutto, non è il caso di bagnarla. -
Dolore post-operatorio
È normale avvertire dolore, formicolio e senso d'intorpidimento all'orecchio, così come è normale notare dei lividi e degli arrossamenti nelle zone interessate dall'intervento di otoplastica. Per ridurre la sensazione dolorosa, si consigliano degli antidolorifici, come paracetamolo e tramadolo, mentre si sconsiglia l'aspirina, che potrebbe provocare degli effetti indesiderati (emorragie). Nel giro di un paio di settimane, se tutto procede per il meglio, la situazione ritorna alla normalità.